Gassho - Il due che diventa Uno

Un semplice gesto dal grande significato

L'atto di congiungere i palmi delle mani, che nelle diverse tradizioni si dice "Gassho", "Hezhang", "Anjali", "Namastè", simboleggia il "due" che diventa "UNO".

Le mani giunte sono il sigillo dell'Uno:
una Mappa della Non-Dualità che mostra fisicamente come la dualità (destra/sinistra) si risolva in un unico gesto armonioso.

Un Sigillo del Cuore: chiude il circuito energetico e ci porta al centro, il luogo dell'Unità interiore.

Un atto di Auto-Riconoscimento: attraverso il «Namastè»*, è l'Uno che, in un gioco di specchi, celebra e riconosce se stesso in ogni forma di vita.

*"Il Divino in me riconosce e onora il Divino in te."

Questa non è una semplice metafora. È un'affermazione metafisica:

"Il Divino in me": la consapevolezza che la mia natura essenziale è consapevolezza pura, è l'Uno.

"Il Divino in te": la consapevolezza che la natura essenziale di ogni altro essere è la stessa consapevolezza pura, lo stesso Uno.

"Riconosce e onora": l'atto di unione delle mani è il riconoscimento che c'è un solo Divino, un'unica Realtà Ultima che si manifesta in me, in te e in ogni cosa.

Ciò che appare come un unire due parti separate è, in realtà, il ricordo silenzioso della loro unità sempre presente. Il destro e il sinistro non sono mai stati divisi; appartengono allo stesso corpo, animati dalla stessa vita, mossi dalla stessa energia.

Dietro la superficie di questa apparente dualità non c'è che un'unica, ineffabile sostanza, un'unica essenza che si manifesta in infinite forme.

Quando la mente tace e le etichette svaniscono, non rimangono più un io e un altro, ma solo un unico, ininterrotto flusso di esistenza. In questa profonda consapevolezza, la separazione si dissolve e si manifesta l'Uno, la verità silente che unisce ogni cosa.

Così, quando unisci i palmi, stai simbolicamente ricongiungendo tutte le apparenti dualità:

• Soggetto e Oggetto
• Interno ed Esterno
• Io e Tu

Tutto è Uno, e le tue mani giunte ne sono la testimonianza più immediata e potente.

SIAMO UNO

Non siamo gocce isolate in un oceano, siamo l'oceano stesso che, per un attimo, sperimenta sé stesso come goccia. Ogni essere, ogni pietra, ogni stella è un'espressione unica e irripetibile della stessa Sostanza divina, della stessa Coscienza infinita.

Il senso di separazione è l'illusione primaria, un velo tessuto dai sensi e dall'ego. Ma sotto il flusso incessante delle forme, sotto l'apparente molteplicità, scorre un'unica Vita. Un unico Respiro.

Quando guardi un altro essere, in fondo agli occhi suoi, incontri un riflesso di te. Quando provi compassione, non stai facendo altro che rispondendo a una parte di te che aveva dimenticato la sua natura. Quando ami, stai semplicemente celebrando l'incontro dell'Uno con sé stesso.

Non diventeremo Uno. Lo siamo già. Il viaggio spirituale non è una ricerca fuori di sé, ma un ritorno a casa. È il ricordo, il rimembrare, il ricucire nella consapevolezza i frammenti dell'Unità che non si è mai spezzata.

Tu sei quello. Io sono quello. Tutto questo è Quello.

Giuseppe Delang Paterniti

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